In tempi di crisi è fondamentale prendere in considerazione le conseguenze dei prestiti non pagati, che possono precludere la possibilità di accedere a ulteriori finanziamenti.
Mancato pagamento delle rate di un prestito: cosa può succedere
Quando si parla di prestiti non pagati è fondamentale ricordare in primo luogo che il passo iniziale della realtà creditizia è l’invio di una comunicazione di sollecito del pagamento. Se in seguito alla suddetta fase non si ricevono riscontri e i solleciti vengono ignorati, si procede con l’iscrizione del beneficiario del prestito alla Crif, dove viene segnalato come cattivo pagatore.
Questa situazione, come già specificato, può comportare diverse difficoltà nell’accesso al credito, a meno che non si opti per un prestito cambializzato, per la cessione del quinto o per la presentazione di un terzo soggetto garante, ricordando sempre che nessuna realtà creditizia è obbligata a concedere un prestito a un cattivo pagatore.
Insolvenze e interessi di mora: ecco cosa sapere
In caso di prestiti non pagati, la realtà creditizia che ha erogato le somme di denaro può applicare degli interessi di mora. Questo significa che il beneficiario del contratto è tenuto a restituire una cifra superiore rispetto a quella frutto della somma tra quota capitale e quota interessi come stabilito dal contratto iniziale.
Qualora anche la richiesta di interessi di mora dovesse essere ignorata dal soggetto insolvente, l’istituto di credito o la società finanziaria che ha erogato il finanziamento ha la possibilità di richiedere l’intervento del tribunale competente.
Cosa succede in queste situazioni? Che si dispone una rivalsa sui beni del soggetto insolvente, oppure si procede al pignoramento del quinto dello stipendio fino a quanto non sono state saldate tutte le rate arretrate.
Iscrizione alla Crif come cattivi pagatori: come cancellarsi
In seguito a prestiti non pagati, nella maggior parte dei casi, si viene iscritti alla Crif come cattivi pagatori. Come cancellarsi e riabilitare la propria posizione creditizia? Richiedendo prima di tutto la visura Crif e visionando in maniera dettagliata la propria situazione. A questo punto è possibile decidere cosa fare e scegliere se saldare o meno il prestito.
Cancellazione Crif: ecco come gestirla
Dopo aver ricevuto la visura con le informazioni sulla propria posizione creditizia in seguito a prestiti non pagati è possibile procedere alla richiesta di cancellazione dalla Crif tenendo conto delle seguenti regole:
- Ritardo nel pagamento di 1/2 rate: possibilità di richiedere la cancellazione dalla Crif dopo un anno dalla regolarizzazione del pagamento
- Ritardo nel pagamento di più di 2 rate: possibilità di richiedere la cancellazione del proprio nominativo dalla Crif dopo due anni dalla regolarizzazione del pagamento
- Mancato pagamento delle rate arretrate: possibilità di richiedere la cancellazione dalla Crif una volta trascorsi tre anni dalla scadenza naturale del piano di ammortamento.