Il numero dei ricorsi presentato dai clienti all’Arbitro bancario finanziario (Abf) della Banca d’Italia è in continuo aumento. L’obiettivo è cercare di risolvere alcune controversie con la propria banca.
Tra il 2015 e il 2016 la percentuale dei correntisti che hanno scelto di percorrere questa strada è aumentato del +60%. Si tratta di un fenomeno importante e di portata elevata.
Inoltre questa tendenza è da collegare al boom dei ricorsi che riguardano l’estinzione anticipata di prestiti tramite la cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
Estinzione Anticipata con Cessione del Quinto: come funziona?
Per legge è possibile estinguere un prestito con cessione del quinto in qualunque momento, a patto che venga versato l’importo residuo e si paghi paga la penale (al massimo pari all’1% del capitale residuo).
L’estinzione anticipata con cessione del quinto prevede che:
- si perderanno le spese di istruttoria e l’imposta di bollo;
- si possano recuperare le commissioni bancarie;
- si possa essere rimborsati, per la parte del premio non goduto, dell’ assicurazione vita obbligatoria.
Prestiti Cessione del Quinto: le criticità
Bankitalia ha evidenziato che vi sono degli elementi di criticità nelle modalità di erogazione del prestito cessione del quinto, che rappresenta il 16% dell’intero comparto del credito al consumo italiano.
Le problematiche riguardano:
- la scarsa trasparenza delle varie condizioni contrattuali;
- i comportamenti approssimativi degli operatori del settore che non si concentrano sulle esigenze dei clienti che, alla fine, pagano cifre superiori rispetto a quelle preventivate.
Oltre ai ricorsi fatti all’Abf per quanto concerne i prestiti cessione del quinto, si è verificata una diminuzione del numero di quelli relativi a carte di credito e di debito mentre rimangono invariati quelli collegati ai conti corrente.