Normativa cessione del quinto cessione del quinto dello stipendio: cos’è e come funziona
La cessione del quinto è una particolare tipologia di prestito rivolta a lavoratori dipendenti e pensionati che prevede il rimborso del credito tramite decurtazione della rata dallo stipendio o dalla pensione percepita dal richiedente. Come suggerisce in nome, l’importo della rata non può superare la quinta parte (20%) dello stipendio o della pensione al netto delle tasse.
La rata viene detratta dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale che eroga la pensione, che si impegna a versare quanto dovuto alla banca. Caratteristica che rende la cessione del quinto una forma di prestito personale molto comoda per il richiedente, che non deve occuparsi della restituzione del debito. Il piano di ammortamento è a rata mensile e può estendersi fino a 10 anni.
Cessione del quinto normativa di riferimento: cosa dice la legge 180/50
La legge 180/50, che regola i prestiti su cessione del quinto, stabilisce la possibilità di rinnovare il finanziamento solo a certe condizioni. Il rinnovo della cessione, infatti, è possibile solo se è trascorso un certo periodo dalla stipula del finanziamento. Se la cessione ha durata decennale, il rinnovo non è possibile prima di 4 anni, se la cessione è quinquennale invece devono essere trascorsi 2 anni.
Il rinnovo prima della scadenza di tale termine è possibile solo se la precedente cessione è stata estinta anticipatamente. In tal caso può essere contratto un nuovo prestito su cessione del quinto solo se è trascorso almeno un anno dall’estinzione anticipata.
In caso di nuova cessione, al primo cessionario è dovuta la restituzione del capitale non ancora rimborsato e degli interessi maturati. Chi ha sottoscritto un prestito su cessione del quinto Inps ha diritto al rimborso di una quota del premio per il Fondo di Garanzia dell’Istituto.
Cosa prevede la normativa cessione del quinto in caso di fine rapporto lavorativo
Nel caso in cui il beneficiario del prestito cessi dal servizio prima della completa estinzione del finanziamento, l’efficacia della cessione dello stipendio si estende di diritto sulla pensione o su qualsiasi altro assegno continuativo equivalente che viene liquidato al cedente in conseguenza della cessazione del rapporto di lavoro. La quota da trattenere non potrà comunque eccedere il quinto della pensione o dell’assegno continuativo percepito.
Se il richiedente non ha più la possibilità di ricevere il reddito mensile (stipendio o pensione) su cui è stata attivata la cessione del quinto, infatti, il debito si estende su qualsiasi altra forma di reddito. Ricordiamo infine che secondo quanto stabilito dalla normativa cessione del quinto, a garanzia del finanziamento il cessionario deve sottoscrivere, contestualmente alla stipula del prestito, una polizza obbligatoria contro rischio vita e rischio impiego.