La cessione del quinto con TFR rappresenta un’alternativa molto valida per chi, pur avendo uno stipendio fisso mensile, non ha intenzione di vedere la propria busta paga soggetta a decurtazioni.
Cessione del quinto: cosa sapere su quella con TFR
La cessione del quinto con TFR prevede un meccanismo di rimborso non differente dal prestito contro cessione del quinto dello stipendio. L’unico tratto distintivo riguarda il fatto che, come è chiaro dal nome stesso dei prodotti, a subire la decurtazione mensile non è la busta paga ma il TFR accantonato nel corso della carriera lavorativa.
Cessione del quinto con TFR: informazioni generali
Quando si opta per la cessione del quinto con TFR è bene ricordare che il prestito in questione prevede il fatto che il datore di lavoro si occupi mensilmente di trattenere la quinta parte del TFR, con lo scopo di versarla poi alla realtà creditizia con la quale il dipendente ha sottoscritto il contratto di prestito.
Questo aspetto aiuta a capire che la cessione del quinto con TFR si configura come alternativa di prestito utile per far fronte al rischio di un’eventuale perdita dell’impiego, che può essere seguita da un periodo più o meno lungo di inoccupazione e dalla mancanza di entrate mensili fisse.
Prestito con cessione del quinto TFR: come calcolare la rata
Parlare di cessione del quinto con TFR vuol dire anche documentarsi sulle modalità di calcolo della rata. In questo caso è necessario fare riferimento a un valore noto con il nome di coefficiente assicurativo.
Di cosa si tratta? Del rapporto tra il TFR maturato dal lavoratore che richiede il prestito e l’ammontare del finanziamento richiesto. Con il coefficiente assicurativo si inquadra l’affidabilità creditizia del datore di lavoro. Fondamentale è ricordare che il valore in questione può essere compreso tra 3 e 6 ed è calcolato anche tenendo conto delle dimensioni dell’azienda, del suo stato economico e della nazionalità del soggetto richiedente il prestito.
Cessione del quinto con TFR per neo assunti: è possibile?
Un aspetto fondamentale da approfondire quando si discute di cessione del quinto con TFR è la richiesta di questo prestito da parte di lavoratori dipendenti neo assunti. Come funzionano le cose in questo caso?
In situazioni di questo tipo il trattamento di fine rapporto non può chiaramente essere considerato una garanzia di solvibilità del prestito. Come è quindi opportuno muoversi? Valutando la cifra massima erogabile sulla base di altri criteri. Quali sono? Ecco i principali:
- Il fatto che il soggetto richiedente sia titolare di un contratto a tempo indeterminato in un’azienda con più di 16 dipendenti
- L’età massima pari a 60 anni per gli uomini e a 55 per le donne (questo requisito anagrafico deve essere soddisfatto alla fine del contratto di prestito)
- La durata massima del piano di ammortamento pari a 5 anni
- Il montante complessivo compreso tra 10.000 e 15.000€ (con ‘montante’ si inquadra la somma totale erogata, che comprende quota capitale, interessi e spese accessorie)