Cessione del quinto Inps età massima e caratteristiche del finanziamento
La cessione del quinto è una particolare tipologia di finanziamento che prevede il rimborso del credito attraverso decurtazione diretta dallo stipendio o dalla pensione del richiedente. A differenza di quanto accade nelle altre tipologie di prestito, con la cessione del quinto il pagamento delle rate avviene ad opera del datore di lavoro o dell’ente previdenziale, che si impegna a versare quanto dovuto alla banca fino alla completa estinzione del debito.
Come suggerisce il nome, la cessione del quinto prevede una rata mensile con importo massimo pari alla quinta parte (20%) dello stipendio, o pensione, percepito dal richiedente al netto delle tasse. Il piano di ammortamento è a tasso fisso e rata costante e non può estendersi oltre dieci anni.
Cessione del quinto Inps età massima: le convenzioni ex Inpdap
In base a quanto stabilito dalla normativa vigente, contestualmente alla stipula del contratto di prestito, il richiedente deve sottoscrivere anche una polizza assicurativa contro il rischio vita e il rischio impiego. In linea di massima, per le cessioni del quinto concesse ai lavoratori dipendenti, la durata del finanziamento non può eccedere il termine del contratto di lavoro. Fanno eccezione i dipendenti statali, che possono scegliere se estinguere il debito o trasferirlo sulla pensione.
Per quanto riguarda i prestiti erogati in favore dei pensionati, invece, la scadenza del piano di rimborso non può superare il 90° anno di età del richiedente. Attualmente però le compagnie di assicurazione limitano il rischio, imponendo come limite massimo di età alla scadenza 85 anni. Tuttavia i pensionati che ricorrono ai prestiti in convenzione Inps ex Inpdap possono ottenere finanziamenti fino ad un massimo di 95 anni di età.
Piccoli prestiti e prestiti pluriennali su cessione del quinto Inps età massima
Oltre ai finanziamenti in convenzione ex Inpdap, gli iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici dell’Inps possono accedere al credito anche tramite i cosiddetti prestiti diretti Inps ex Inpdap. Si tratta di linee di credito a condizione agevolate erogate direttamente dall’Istituto a dipendenti e pensionati del comparto pubblico, che si distinguono in piccoli prestiti e prestiti pluriennali.
I piccoli prestiti prevedono una durata di 1, 2, 3 o 4 anni e l’importo erogabile varia a seconda dello stipendio del richiedente. Per ogni anno di rimborso, infatti, è possibile ottenere una somma pari a due mensilità medie nette percepite. Il tasso è fisso al 4,25% e non è richiesta la presentazione di alcun preventivo di spesa.
I prestiti pluriennali invece sono erogati solo a fronte di documentate necessità rientranti nelle casistiche previste dal Regolamento Mutui Inps. La durata (che può essere quinquennale o decennale) e l’importo massimo finanziabile sono definiti in base alla motivazione per cui si richiede il prestito. In ogni caso, il tasso è del 3,50%.